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Cosa ne pensa il Sommelier

Lorenzo Travaglini

Sommelier AIS - Macerata
@ilgustoincantina

Come sapete amici il vitigno Pecorino ha trovato la sua zona di elezione in Abruzzo e nella zona centro-meridionale delle Marche e negli ultimi anni ha avuto un grande sviluppo sia in termini di superficie vitata che di mercato, ma qualche decennio fa, il Pecorino, è stato letteralmente a rischio estinzione. È proprio il caso di dire che la fama di questo vitigno autoctono infatti è passata dalle stalle alle stelle. Nel 1980 non esisteva e venne riesumato ad opera dell'agronomo e produttore vinicolo Guido Cocci Grifoni che intraviste le potenzialità di alcune vigne ancora produttive ma semi abbandonate in alcune zone tra Fermo e Ascoli, le portò a Ripatransone per innestarle su piante di Passerina. Fu così che nel 1987 nacque il primo vigneto di Pecorino che essendo poi un'uva precoce e poco produttiva fu inizialmente utilizzata come vino da taglio migliorativa della denominazione Falerio DOC. 

POSATO FALERIO PECORINO DOC 2018

Un vino che sa emozionare e ha molto da raccontare

Quando si parla di cantina Bastianelli non puoi non pensare alla linea "wine emotions". Una linea per appassionati di vino creata per non lasciarti indifferente di fronte ad un calice. Bastianelli si definisce viticoltore di confine attento a racchiudere il frutto del suo lavoro e del suo territorio in una bottiglia, per poi fartelo scoprire sorso dopo sorso. Questo è quello che racconta il "Posato". Uve pecorino vinificate in purezza che maturano per ben 9 mesi sulle fecce nobili e poi affinate in acciaio per altri 18 mesi. Di queste bottiglie in totale ne sono state prodotte circa 1700, quella degustata è la n. 999. Vista la tipologia di bottiglia, consiglio l'ossigenazione del vino, è importante per far esprimere al meglio il suo carattere. Io l'ho stappata almeno mezz'ora prima e in questo modo ha saputo evidenziare tutta la sua impronta aromatica. 

Aspetto e profilo sensoriale

​Nel calice troviamo un giallo paglierino carico, vivo, limpido e di buona consistenza.

Al naso è coinvolgente e intenso, dal floreale alla frutta si passa alla sua nota di erbe aromatiche, in prevalenza salvia, per arrivare poi alla deliziosa nota minerale.

Fresco e sapido con un'ottima persistenza, ho ritrovato gran parte dei sentori scoperti al naso. 

Finale lungo con una buona mineralità. 

Abbinamenti

Piatti a base di pesce la fanno da padrone, in particolare i crostacei e i pesci da forno ma, da buon marchigiano, non posso non pensarlo con uno splendido coniglio in porchetta, provare per credere.

Degustazioni

Tulle le degustazioni di Lorenzo Travaglini pubblicate nel blog di Marche Mega Wines:

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