Accesso al pannello di amministrazione dell'eshop >> (Questo messaggio lo vedi solo tu!)

Cosa ne pensa il Sommelier

Rachele Grandinetti

Sommelier AIS - Cosenza
@armonie_di_vino

Guardiamoci indietro: le vigne mettono piede nello stivale secoli fa e forgiano il proprio carattere in base al terroir. Nelle Marche, ad esempio, la coltivazione del Maceratino risale all’VIII secolo a.C. ma non ha avuto vita semplice: i libri di storia ciclicamente ci raccontano di ingiustizie e discriminazioni. Ebbene, nel microcosmo dell’enologia il Maceratino è stato vittima di emarginazione fino ai nostri anni Settanta: bella uva sì, ma da taglio, poi la risalita: grazie ai viticoltori che hanno creduto nelle sue caratteristiche organolettiche, la gara persa in partenza è diventata competizione a testa alta e oggi il Maceratino, conosciuto nelle campagne come Ribona, da quando è stata riconosciuta la DOC Colli Maceratesi Ribona, combatte ad armi pari. Autoctono con la A maiuscola, non ha mai tradito le origini: la Ribona, infatti, si coltiva nella sola provincia di Macerata. Cento ettari, poco più, e da qui prende forma nel calice un vino di struttura, fresco, sapido e capace di invecchiare. Il vitigno, d’altronde, ha secoli sulle spalle e se li porta bene.


RIBONA COLLI MACERATESI DOC 2019

Elegante ma informale, complesso ma non complicato

Aspetto e profilo sensoriale 

Si presenta paglierino con riflessi verdolini e inizia a raccontarsi al naso con toni pungenti e agrumati. Si muove lentamente, proprio come chi ha una certa struttura, e il giro nel calice è un valzer di sentori che si rincorrono: i fiori fragranti aprono le danze seguiti dalla frutta a pasta bianca e da una dolce scia di miele.

La bocca conferma ogni nota e il sorso, giovane, fresco, sincero e intenso, entra accompagnato da mineralità e grande sapidità.

Il Maceratino è un bianco disposto ad invecchiare. D’altronde il tempo è parte del suo fascino: una lunga storia alle spalle che ha portato a tagliare il traguardo della DOC Colli Maceratesi Ribona. 

Si scrive Ribona, si legge vino di corpo.

Abbinamenti 

La sua struttura, è in grado di sostenere preparazioni ben più complesse di un classico scoglio. Certo, col pesce va a nozze. Con le alici “arriganate” della tradizione calabrese, ad esempio, aromatiche e piccantine. In zona, poi, il matrimonio è felice pure con la "fileja alla tropeana" (tipico firmato di pasta con sugo di verdure e cipolla di Tropea), con la ‘nchiambara (una sorta di frittata di cipolle senza uova), con le polpette di melanzane, con una fonduta di caciocavallo silano DOP, con un pecorino crotonese a pasta semidura di media stagionatura, magari su un tagliere insieme ai porcini della Sila sottolio e alle bruschette con sardella. 

 

Abbinamento musicale

È una Ribona che si beve (spesso e) volentieri. E non solo a tavola per un pranzo tra amici. Chi ama il momento “meditazione” con calice in mano, può godere di questo Podere Sabbioni ascoltando “Moral of the Story“ (Ashe e Niall Horan). Delicata e quasi sottovoce, ha la dolcezza della serenata e la forza dei motivetti che conquistano al primo ascolto, come note al primo sorso che ti fanno il filo e pure la morale. Della favola e della tavola. 

Cosa ne pensa il Sommelier
Cosa ne pensa il Sommelier